Il nostro viaggio è cominciato Venerdì 22 Gennaio 2010, la sveglia era puntata alle ore 04:00. Simo partiti da Milano verso Madrid, due ore di scalo per poi ripartire verso Guatemala City, 12 ore di volo piuttosto intense. Siamo atterrati il 23 Gennaio 2010 con ora locale 16:30, abbiamo recuperato i nostri bagagli lievitati di due valigie extra con materiale scolastico e indumenti per i bambini. Un piccolo bus ci ha condotti in hotel, giusto il tempo di una doccia, cenare velocemente per poi dormire. Il fuso orario, in Guatemala, è di otto ore in meno rispetto all’Italia.
Sabato 23 Gennaio – In mattinata siamo andati a ritirare la vettura alla Hertz per poi dirigerci in direzione Santo Tomás Chichicastenango, una delle più grandi Città Mercato del Guatemala. La meraviglia e l’emozione di tornare là dopo due anni è intensa, durante il viaggio abbiamo fatto tappa in alcuni villaggi, ma alla fine siamo arrivati a destinazione. Dopo il trasferimento in hotel e l’aver depositato i bagagli, ci siamo diretti nel centro per vedere i preparativi in occasione del mercato che si sarebbe svolto la domenica: qui, infatti, arrivano commercianti da tutte le Aldee, i paesi limitrofi.
Domenica 24 Gennaio – Ci siamo alzati molto presto, abbiamo fatto una colazione abbondante poiché non essendo ancora abituati al fuso orario, da noi in Italia sarebbe stata ora di pranzo. Zaino in spalla rigorosamente vuoto e via per il mercato a fare trattative, ovvero il baratto: questo tipo di accordi li lasciamo fare a Mario, indubbiamente il più capace del grippo. Per l’ora di pranzo le nostre trattative avevano già dato ottimi risultati e siamo rientrati in Hotel per depositare quanto raccolto. Abbiamo eseguito un secondo giro del mercato per poi rientrare in tarda serata piuttosto stanchi ma soddisfatti del lavoro svolto durante l’arco della giornata. Dopo una breve doccia seguita dalla cena, ci siamo ritirati per la notte.
Lunedì 25 Gennaio – Siamo partiti in direzione della città di Coban: durante il viaggio del 2008, non avevamo avuto modo di poter intraprendere di visitare il nord ovest del paese, perciò per tutti noi è stata una nuova esperienza. Coban è una cittadina coloniale, intorno agli anni ’30 giunsero i tedeschi che costruirono piantagioni per la produzione di caffè e cardamomo. In seguito allo scoppio della seconda guerra vennero espulsi dal Guatemala, tuttavia le piantagioni di caffè sono ad oggi ancora in produzione ed esportano i loro prodotti in tutto il mondo.
Martedì 26 Gennaio – Abbiamo trascorso l’intera giornata a Coban per visitare, nel migliore dei modi e nel pieno delle nostre capacità, il mercato dai tantissimi colori alla ricerca di qualche trattativa interessante in previsione di ripartire, come da programma, verso Santa Elena.
Mercoledì 27 Gennaio – Lasciandoci alle spalle la bellissima città di Coban, siamo partiti in mattinata per il nord del Guatemala e raggiungere nel pomeriggio la città da Santa Elena, nel dipartimento del Péten, dove ad attenderci c’erano le Suore. Il tragitto è stato molto tortuoso, pioveva e per raggiungere la nostra destinazione attraversammo diversi villaggi. Voglio raccontarvi dell’attraversamento del fiume: a metà strada siamo stati stati costretti a caricare il mezzo su di un ponte mobile utile all’attraversamento dell’acqua, un’esperienza davvero meravigliosa. Finalmente arriviamo Santa Elena, ci trasferiamo in hotel per scaricare le valigie e raggiungere quanto prima la missione: dopo un anno di attesa l’emozione è grande, quando abbiamo visto il portone aprirsi ci ha accolti Suor Marcella. La commozione ha lasciato si che mi scappasse qualche lacrima, specialmente alla vista delle bambine. In giornata è giunta da Roma la Madre Superiora, Suor Sara Calandra, in visita nelle varie Missioni sparse per il Paese: è stata per noi una grande sorpresa ed abbiamo avuto la fortuna di trascorrere i giorni successivi insieme a lei.
Giovedì 28 Gennaio – Ci siamo svegliati molto presto per metterci in marcia in direzione della città di Dolores, ad attenderci il carissimo Padre Ottavio: al nostro arrivo ci è parso molto felice di vederci, l’ultima volta lo avevamo incontrato in Italia nella città di Cagliari, in Sardegna, nel Giugno del 2009. Ci ha accompagnati a visitare il “Centro Nutrizionale” dove abbiamo trascorso tutto il mattino con i meravigliosi bimbi accolti dalla struttura, bimbi che ci sono rimasti nel cuore. Per pranzo siamo rientrati nella Casa Parrocchiale, abbiamo mangiato piuttosto velocemente (boccadito) e nel pomeriggio ci siamo diretti verso l’Istituto Superiore “SAN MARTIN DE PORRES” dove ci attendeva Padre Giorgio. Dopo una lunga giornata trascorsa insieme ai due Padri, siamo rientrati in Hotel accompagnati dalla pioggia ma soddisfatti dell’esperienza.
Venerdì 29 Gennaio – Una giornata molto importante non solo per la presenza di Suor Sara Calandra, ma anche per il compleanno della Presidente. Le bambine per la serata decidono di organizzare una festicciola, così noi coinvolti ci organizziamo per comprare le torte, le bibite e qualche pensierino per i più piccoli. Alla sera ci presentiamo in “missione” verso le 20:30, aspettiamo il rientro di Suor Sara per iniziare la festa. Le bambine con le più grandi hanno presentato un meraviglioso spettacolo di balli Guatemaltechi, al termine del quale sono apparse le Suore cantando canzoni di auguri e, come da tradizione, hanno immerso il viso della festeggiata nella torta. Una giornata di gioia e felicità per tutti e la felicità, una giornata di speranza in particolare per le bambine.
Sabato 30 Gennaio – Questa giornata l’abbiamo dedicata alla distribuzione di tutto il materiale portato fin qui per i bambini: materiale scolastico, abbigliamento e le magliette donateci da “BASKET JUNIOR CASALE”. I bimbi e le Suore della missione son state molto felici dei nostri doni, è stata una giornata davvero intensa ed indimenticabile.
Domenica 31 Gennaio – Nell’ultimo giorno in missione abbiamo dedicato tutto il tempo ai bimbi che, per l’occasione, hanno voluto indossare le magliette per farsi scattare delle foto. Ognuna di loro ha scritto una letterina di ringraziamento, alla sera ci siamo salutati tra lacrime ed abbracci molto sofferti, l’idea che non le avremmo riviste per un anno è stata molto difficile da sostenere, ma la loro gioia e la loro vitalità ci ha dato una carica immensa: la nostra promessa è stata di tornare nel Gennaio 2011.
Così termina il riassunto del nostro viaggio del Gennaio 2010, siamo consapevoli che raccontarvelo non sia come averlo vissuto, ma speriamo di avervi trasmesso la nostre emozioni.